La pandemia mondiale che stiamo vivendo ha influenzato la nostra vita sotto moltissimi punti di vista, tra questi, il mercato immobiliare è stato uno dei settori maggiormente colpiti.
Non è solo la diffusione del coronavirus il problema, a influenzare l’intero mondo della compravendita e dell’affitto degli immobili ad uso abitativo ci sono anche le misure prese per contenere l’epidemia: smart-working, didattica online delle università, rientro in famiglia, sicuramente non aiutano il mercato.
Un’indagine del quotidiano Il Post ha rilevato che la compravendita degli immobili non è stata ancora colpita troppo duramente, anzi, a settembre risulta addirittura un aumento medio dei prezzi delle case!
Discorso diverso invece per gli affitti: aumenta l’offerta e allo stesso tempo diminuisce la domanda, soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Bologna.
Se si considerano gli affitti delle stanze singole, tipologia di contratto sfruttata prevalentemente da studenti e giovani lavoratori, le cifre sono da capogiro: a Milano il numero di stanze disponibili a settembre è quasi di 3 volte superiore rispetto a quello delle stanze libere 12 mesi prima.
Come ha influito sui prezzi degli affitti la crisi economica del 2020? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il prezzo medio degli affitti in questi mesi è aumentato, nonostante la contrazione della domanda e la quantità di appartamenti e stanze rimasti sfitti.
Questo non vuol dire che alcuni proprietari di case non abbiano deciso di offrire i propri immobili in affitto a prezzi più bassi (o magari facendo uno sconto agli inquilini), ma il trend nazionale dice che i prezzi non sembrano destinati a scendere, soprattutto nelle grandi città, nonostante i grandi centri sono quelli che più di tutti hanno visto un esodo di potenziali inquilini.
La conclusione quindi a cui possiamo arrivare è che la pandemia ha reso più facile trovare un appartamento o una stanza, ma molto probabilmente i prezzi che si vedranno saranno simili a quelli del 2019, se non superiori.